Elevamento a potenza
Abbiamo accennato prima alla strategia per tentativi nel caso di operazioni ripetute. Tuttavia, almeno nel caso delle potenze, esiste un metodo per calcolarne esattamente e velocemente le classi di congruenza.
Cerchiamo di arrivarci partendo dal metodo per tentativi.
ESEMPIO
Trovare la cifra delle unità di 20072007 .
La cifra delle unità significa la sua congruenza modulo 10. Sappiamo già che è possibile ridurre la base: siccome
2007 ≡ 7, allora 20072007 ≡ 72007 (mod 10).
Per ridurre l’esponente, procediamo per tentativi come abbiamo visto, elencando le prime potenze di 7 modulo 10:
70 ≡ 1, 71 ≡ 7, 72 = 49 ≡ 9, 73 = 72· 7 ≡ 9 · 7 = 63 ≡ 3, 74 ≡ 21 ≡ 1
Siccome l’ultimo risultato è uguale al primo, e il calcolo di ogni valore dipende solo dal precedente, le potenze saranno periodiche da questo punto in poi, ovvero si otterrano gli stessi resti nello stesso ordine. In altre parole,
71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 79,… sono congruenti modulo 10 a 7, 9, 3, 1, 7, 9, 3, 1, 7,… rispettivamente. Quindi nel caso che stiamo trattando l’esponente si ripete ogni 4, ovvero si riduce modulo 4:
preso un numero naturale a, 7a è congruo modulo 10 a 1, 7, 9, 3 rispettivamente nei casi a ≡ 0, 1, 2, 3 (mod 4), e quindi
7a ≡ 7a mod 4 (mod 10).
2007 è congruente modulo 4 alle sue ultime due cifre, quindi 2007 ≡ 7 ≡ 3 (mod 4).
Segue che
20072007 ≡ 72007 ≡ 73 ≡ 3 (mod 10). La cifra delle unità di 20072007 quindi è 3.
Tutti i passaggi appena effettuati possono essere considerati come un’applicazione delle proprietà delle potenze:
72007 = 74·501+3 = 74·501 · 73 = (74)501 · 73 ≡ 1501 · 3 = 3 (mod 10).
Il calcolo delle potenze si riesce quindi a semplificare, riducendo anche l’esponente, se si riesce a trovare ogni quanto tempo le potenze si ripetono come prima abbiamo fatto per tentativi; e le potenze dovranno per forza ripetersi da un certo punto in poi dato che i valori che possono assumere sono finiti (da 0 a m − 1 se stiamo considerando resti modulo m).
Il periodo con il quale si ripetono le potenze di un numero, 4 nell’ esempio precedente, si chiama ordine moltiplicativo di 7 modulo 10: in generale dato un a con MCD(a,m) = 1, si chiama ordine moltiplicativo di a modulo m, e si scrive orda (m), il più piccolo intero positivo tale che
an ≡ 1(mod m).
Inoltre definiamo ord (m) il massimo degli ordini moltiplicativi orda (m) al variare di a. Per fortuna,il valore ord (m) si riesce a calcolare facilmente ed è anche possibile utilizzarlo al posto di orda (m).
Infatti vale sempre, per ogni a, che:
orda (m) | ord (m)
Il che si traduce nel fatto che:
Quindi l’ordine moltiplicativo è proprio il modulo con il quale ridurre l’esponente.
L’ordine moltiplicativo, nel caso di un modulo m = pk potenza di un primo, è il massimo che ci si potrebbe aspettare: cioè è pari al numero di elementi non multipli di p fino a pk(è evidente che un a non multiplo di p non può diventarne multiplo facendo delle potenze). I multipli di p sono uno.
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