ECONOMIA DI MERCATO E BENESSERE

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LE ESTERNALITA’

Le esternalità sono l’effetto indesiderato dell’attività di un agente economico sul benessere di un altro agente.


La presenza di esternalità in un mercato fa sì che quel mercato sia inefficiente, nel senso che la quantità scambiata sul mercato non massimizza il benessere degli agenti economici che operano in quel mercato.


• Il problema si pone quando l’impatto non voluto dell’attività economica non viene incluso nei costi (e quindi nell’offerta) o nei benefici (e quindi nella domanda) del bene.

L’impatto può essere positivo, nel qual caso si parla di esternalità positive: un miglioramento del benessere sociale determinato dalla produzione o dal consumo di certi beni.

Esempi di esternalità positive

Vaccini: vaccinarsi riduce il rischio personale di contrarre una particolare malattia, ma anche quello di diffusione di epidemie, e dunque migliora il benessere sociale
Istruzione: una persona più istruita ha vantaggi personali (in termini di crescita personale, e di miglioramento delle proprie possibilità di ottenere un lavoro soddisfacente); la società ne trae vantaggio in quanto le opportunità di sviluppo economico e culturale aumentano.
Cura dell’esterno della abitazione (facciata, balconi fioriti, etc.): il vantaggio non è solo per il proprietario ma anche per i concittadini.
Ricerca scientifica e tecnologica: il prodotto della ricerca, le innovazioni tecnologiche, sono un vantaggio per chi le introduce ma anche per la società nel suo complesso

Oppure negativo, e si parla di esternalità negative: la produzione o il consumo di certi beni determina un peggioramento del benessere sociale.

Esempi di esternalità negative

Inquinamento dell’aria (traffico urbano, fumo in un locale, emissioni delle industrie)
Inquinamento acustico (rumore del traffico, degli aerei, di attività commerciali :bar, ristoranti)
Inquinamento dell’acqua (scarichi industriali, urbani, inquinamento da fertilizzanti)
• L’inquinamento è un effetto nocivo non desiderato associato a molte attività di produzione o di consumo
In genere non è possibile eliminare completamente questi effetti negativi: si possono però controllare, e trovare il modo di produrre una quantità socialmente ottimale.

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ECONOMIA DI MERCATO E BENESSERE

equilibrio di mercato

Equilibrio di Mercato: la quantità venduta ed acquistata nel punto di equilibrio di mercato è efficiente in quanto massimizza la somma di surplus del produttore e del consumatore.

⇒ Se si producesse di più della quantità di equilibrio, il costo delle unità addizionali sarebbe superiore al beneficio che queste generano: quindi sarebbe meglio non produrle.

⇒ Se si producesse di meno, il beneficio di una unità addizionale sarebbe superiore rispetto al costo: quindi sarebbe opportuno aumentare la produzione.

ESTERNALITA’ E INEFFICIENZA DEL MERCATO

Se però l’attività di produzione del bene genera inquinamento (esternalità negativa), qualcuno (p.es. i residenti nell’area vicino alla fabbrica) sopporterà un costo che non viene incluso nel costo di produzione del bene.

Il costo sociale

Il costo sociale è superiore al costo privato di produzione del bene.
• Il costo sociale può essere rappresentato graficamente da una traslazione verso l’alto della curva di offerta, pari al costo dell’esternalità.

curva del costo sociale

La nuova curva include entrambi i costi: costo privato e costo esterno. È la curva del costo sociale.

• Il costo sociale include i costi privati dei produttori più il costo dell’esternalità negativa.
• Il punto di equilibrio efficiente è dato dall’incrocio tra la curva di domanda e la curva di offerta che include il costo dell’esternalità.
• La quantità efficiente è inferiore rispetto a quella che il mercato lasciato a sè stesso troverebbe.
• Le esternalità negative conducono il mercato a produrre una quantità superiore a quella socialmente efficiente.

CORREZIONE DEL FALLIMENTO DEL MERCATO

Per correggere l’inefficienza del mercato occorre internalizzare l’esternalità.
Occorre cioè fare in modo che il mercato tenga conto del costo esterno che la produzione (e/o il consumo) del bene comporta. Il governo può intervenire imponendo una tassa sul produttore che sia esattamente uguale al costo marginale esterno.
In questo modo si porta l’economia di mercato esattamente al punto socialmente ottimale.

ECONOMIA DI MERCATO E BENESSERE: Imposta Pigouviana

IL TEOREMA DI COASE

Secondo il Teorema di Coase è sufficiente che il governo indichi quale delle parti tra chi produce e chi subisce l’esternalità negativa ha diritto ad utilizzare l’ambiente; dopodichè saranno le due parti che negozieranno tra di loro quanto della risorsa utilizzare e l’ammontare della compensazione. Per esempio, se il diritto ad utilizzare l’ambiente è dato a chi inquina, coloro che subiscono l’inquinamento potrebbero pagare l’inquinatore per ridurre le emissioni.Se invece il diritto è di chi non inquina, sarà l’inquinatore a negoziare, pagando una compensazione a coloro che sono danneggiati.

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Il Teorema di Coase può funzionare bene quando le parti sono facilmente individuabili, e gli agenti economici sono relativamente pochi. In ogni caso occorre che ci sia un buon sistema giudiziario che controlli che i diritti siano rispettati e che sanzioni efficacemente le violazioni. In altri casi i costi di transazione sono troppo alti: per esempio quando ci sono troppi individui coinvolti, o quando non è facile individuare precisamente i responsabili dell’inquinamento.

https://matematicaoltre.altervista.org/economia-di-mercato-e-benessere-esercizio-svolto/

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