“Sono stato sincero riguardo a me stesso in questo libro. Parlo del mio primo errore a pagina 850.”
HENRY KISSINGER
I numeri autobiografici
Che i numeri abbiano una loro storia è sicuramente fuori di dubbio. Ma che per alcuni di essi si possa scrivere addirittura la biografia risulta difficilmente comprensibile.
Se poi si parla di autobiografia, beh, allora la cosa assume i contorni della bizzarria più spinta. Eppure esiste anche questo genere di numeri.
Per “autobiografico” o “curioso” s’intende un numero che con le proprie cifre “parla” di se stesso o, meglio, si descrive.
Un esempio in questi casi vale più di mille parole.
Consideriamo il più piccolo numero autobiografico: 1210. In questi numeri la prima cifre ci dice quanti zero si trovano nel numero, la seconda cifra quanti uno, la terza quanti due e così via. Nel nostro caso il primo “1” ci dice che nel numero c’è un solo zero, quello della cifra delle unità. Il “2” ci dice che ci sono due “1”, la cifra delle decine e quella delle migliaia. L’“1” delle decine ci dice che c’è un solo 2, la cifra delle centinaia. Lo zero ci dice che non ci sono “3”. Stop.
È facile intuire che la quantità di numeri autobiografici è limitata in quanto non potrebbero mai superare le dieci cifre al massimo.
In realtà tali numeri sono pochissimi, solo 7:
1210, 2020, 21200, 3211000, 42101000, 521001000, 6210001000
Ti potrebbe interessare anche:
[elementor-template id=”11494″]
(116)