Microeconomia: Teoria del consumo ( in breve…o quasi)

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Il valore di scambio

Il prezzo assoluto (o valore di scambio) di un bene esprime la quantità di moneta alla quale il consumatore deve rinunciare per entrare in possesso di un’unità del bene.
Dati due beni A e B i cui prezzi assoluti sono pari a pA e pB, il prezzo relativo del bene A in termini del bene B è dato dal rapporto pA/pB.

Tale grandezza esprime, in termini di costo opportunità, la quantità di bene B alla quale il consumatore rinuncia per ogni unità acquistata del bene A.
Il valore d’uso di un bene esprime la capacità di quest’ultimo di soddisfare i bisogni del consumatore e dunque indica il valore soggettivo che il consumatore attribuisce a tale bene. Il valore d’uso di un bene di solito varia al variare delle scelte di consumo degli individui, dunque, più che
esprimere un valore “medio”, esso esprime un valore “marginale”.
Dati due beni A e B il cui valore d’uso è noto e pari a UA ed UB, il rapporto di sostituibilità tra il bene A ed il bene B è dato da UA/UB. Poiché il valore d’uso di un bene tende a variare al variare delle scelte di consumo degli individui, il rapporto di sostituibilità ha solitamente una valenza locale, cioè esprime una valutazione contingente alle attuali scelte di consumo.


teoria del consumatore
Il costo opportunità di una scelta indica l’alternativa di maggiore valore alla quale l’individuo implicitamente rinuncia prendendo una decisione. Un individuo razionale, dunque, effettua una scelta soltanto se i benefici da essa derivanti superano i costi opportunità che essa genera.

Gli assiomi della teoria del consumatore

Un consumatore razionale sceglie l’alternativa preferita tra quelle disponibili.

  • In primo luogo, ciò implica che l’individuo è sempre in grado stabilire una relazione di preferenza (al limite di indifferenza) tra qualsiasi coppia di panieri disponibili (ipotesi di completezza: essa comprende anche l’ipotesi di riflessività e cioè che ogni paniere è debolmente preferito a se stesso).
  • In secondo luogo, se il paniere A non è preferito al paniere B, ed il paniere B non è preferito ad un paniere C, allora il paniere A non dev’essere preferito al paniere C (ipotesi di transitività).
  • Un consumatore dotato di preferenze continue non associa a variazioni infinitesimali del paniere oggetto di scelta variazioni sostanziali del suo livello di soddisfazione. Dati due panieri, uno dei quali contiene una quantità maggiore di almeno un bene a parità della quantità contenuta di tutti gli altri beni, un consumatore dotato di preferenze monotone sceglie sempre il paniere più abbondante (preferenze monotone).
  • Ad ogni paniere ottenuto come combinazione convessa di due panieri tra i quali sussiste una relazione di indifferenza, un consumatore dotato di preferenze convesse associa un livello di soddisfazione superiore a quello attribuito ai panieri originari.

assiomi teoria del consumatore

La funzione di utilità

Una funzione di utilità è una qualsiasi funzione utilizzata per rappresentare le preferenze del consumatore.

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Essa deve consentire di ordinare i panieri oggetto di scelta in modo coerente con le preferenze espresse dal consumatore. Ad esempio, dati due panieri A e B, se il consumatore preferisce A a B allora la funzione di utilità deve assumere in A un valore più elevato di quello assunto in B.
Una funzione di utilità può essere rappresentata nel suo dominio ristretto facendo ricorso ad un sistema di curve di indifferenza. Ogni curva di indifferenza rappresenta nello spazio dei beni il luogo dei punti associati ad uno stesso livello di utilità.

Per l’assioma della completezza per ogni punto appartenente allo spazio dei beni deve passare almeno una curva di indifferenza e per l’assioma
della transitività due curve di indifferenza non possono intersecarsi, dunque per ogni punto appartenente allo spazio dei beni può passare un’unica curva di indifferenza.

Il saggio marginale di sostituzione è pari al rapporto tra le utilità marginali di due beni e geometricamente indica l’opposto della pendenza della curva di indifferenza. Dati due beni A e B, esso indica il valore soggettivo aggiuntivo del bene A in termini del bene B, cioè la quantità del bene B alla quale il consumatore deve rinunciare per consumare una quantità infinitesimale aggiuntiva del bene A, dato l’attuale livello di consumo dei due beni.

IL SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE (MRS)

Misura la pendenza della curva di indifferenza in un particolare punto.

saggio marginale di sostituzione

Il MRS è interpretabile come il saggio di scambio tra i beni che rende il consumatore indifferente allo scambio stesso

  • Partendo dal paniere (x1, x2 )il consumatore può scambiare i due beni tra loro al saggio –E (inclinazione della retta delloscambio).
  • Scambiandoli può raggiungere un paniere migliore che corrisponde al punto di tangenza tra la retta dello scambio e la 3° curva di indifferenza dal basso
  • In quel punto non vi è più possibilità di miglioramento
  • Il consumatore diventa indifferente allo scambio.

ANDAMENTO DEL MRS

1. Sostituibilità perfetta: MRS = -1

2.Perfetta complementarietà: MRS = 0 oppure MRS = ∞

3. Beni “neutrali”: MRS = ∞

4. Preferenze “regolari”: MRS < 0 inoltre, per effetto della convessità delle preferenze il MRS diminuisce all’aumentare del consumo del bene x1

Due curve di indifferenza non possono intersecarsi in quanto, se lo facessero, l’ipotesi di transitività delle preferenze risulterebbe violata. In questo caso, infatti, è sempre possibile individuare un paniere A situato all’intersezione tra le due curve e due panieri B e C dei quali uno contiene una quantità maggiore di almeno un bene a parità della quantità contenuta di tutti gli altri beni. Poiché A appartiene ad entrambe le curve, il consumatore deve essere indifferente tra A e B e tra A e C. Dunque, per l’assioma della transitività deve essere indifferente anche tra B e C, ma ciò non è consentito dall’ipotesi di non sazietà e quindi l’ipotesi di transitività risulta violata.

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curve di indifferenza
L’utilità offre un criterio di rappresentazione ordinale (non cardinale, come in passato) delle preferenze, in quanto consente di ordinare i panieri oggetto di scelta in funzione delle preferenze espresse dal consumatore, ma non consente l’operazione opposta. Inoltre, se al paniere A è associato un livello di utilità doppio rispetto a quello associato al paniere B, ciò non implica che A sia indifferente ad un paniere equivalente al doppio di B.

Curve di indifferenza più in generale

Come si possono ricavare le curve di indifferenza?

curve di indifferenza come si ricavano

Esempi di curve di indifferenza

Beni perfetti sostituti:
  •  Il consumatore è disposto sostituire un bene con l’altro ad un saggio COSTANTE: es. 1:1 (una matita blu con una rossa)
  • Conta il numero di matite, non il loro colore per cui (10,10) ~ (11,9) ~ (9,11)

perfetti sostituti

BENI PERFETTAMENTE COMPLEMENTARI:
  • beni che sono consumati sempre insieme in proporzioni fisse:
    Esempio: scarpe destre e sinistre.
  • Partiamo da (10, 10): se aggiungiamo una scarpa sinistra, questo lascerà il consumatore indifferente.
  • Le curve di indifferenza sono ad angolo (ad L).

perfetti complementi

  • Le proporzioni fisse non devono essere necessariamente 1:1.
    Esempio: un consumatore mette sempre due cucchiaini di zucchero per tazza di caffè
  • gli angoli della curva di indifferenza si troveranno in corrispondenza di (2z, 1c), (4z, 2c), (6z, 3c), ecc.
MALI:

un “male” è un bene che non piace al consumatore.
Es: peperoni ed acciughe nella pizza
Assumiamo che esista una compensazione tra i beni per cui il consumatore è disposto a tollerare le acciughe se vi è una data (crescente) quantità di peperoni contemporaneamente.

mali

In questo caso i panieri su curve di indifferenza spostate più in basso sono preferiti a panieri su curve più in alto a sinistra.

BENE NEUTRALE:

il consumatore è indifferente se consumare o no il bene in questione:
Es. il consumatore ama il salamino ma è indifferente alle acciughe.

beni neutrali

SAZIETÀ

Esiste un paniere preferito a tutti gli altri.
Quanto più si è vicini a tale paniere tanto maggiore è la soddisfazione del consumatore.

sazietà

Se in quantità “eccessiva” i beni diventano “mali” e la soddisfazione cresce riducendone il consumo

BENI DISCRETI

Beni disponibili solo in quantità intere, 1,2,3 ecc:
Esempio: le automobili
Se x1 sono le automobili e x2 la moneta spesa per acquistare glialtri beni, allora le curve di indifferenza saranno:

beni discreti

In questo caso, i panieri preferiti debolmente ad un dato (x1, x2) sono delle semirette verticali

Le caratteristiche dello scambio

Un consumatore accetta lo scambio tra il paniere A ed il paniere B perché il beneficio dello scambio è superiore al costo dello stesso. Che l’utilità di B sia maggiore di A è soltanto una conseguenza dell’accettazione dello scambio, ma non ne è la causa.
Il consumatore deve individuare una controparte con bisogni simmetrici ai propri e con un ammontare di risorse sufficiente che sia disposta a partecipare volontariamente allo scambio. A tali condizioni lo scambio contribuisce al miglioramento del benessere degli individui che vi partecipano.
Il consumatore si comporta da price-taker quando non ha potere contrattuale per (o non vuole) rinegoziare o modificare i prezzi di mercato.
Il vincolo di bilancio indica per un certo livello di consumo di un bene il massimo ammontare dell’altro bene (o degli altri beni) che il consumatore può acquistare dato il suo reddito ed i prezzi di mercato vigenti.

Riassunto
La forma delle curve di indifferenza dipende dalle preferenze dell’individuo. Sono convesse se l’individuo preferisce consumare i due beni insieme. Sono concave se l’individuo preferisce consumarli separatamente. Sono lineari se l’individuo considera i due beni sostituti perfetti. Sono a forma di L se l’individuo considera i due beni complementi perfetti. Due casi importanti di preferenze convesse sono le Cobb-Douglas e le Stone-Geary. Le preferenze possono essere rappresentate da funzioni di utilità ma queste non sono uniche.

La scelta ottima del consumatore

Dati un certo reddito, un insieme di prezzi, ed una funzione di utilità idonea a rappresentare le preferenze del consumatore, sotto condizioni di regolarità la scelta ottima del consumatore è identificata dal punto di tangenza tra la curva di indifferenza associata al massimo livello di utilità che il consumatore può raggiungere ed il vincolo di bilancio al quale esso soggiace.

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Tale condizione implica che il saggio marginale di sostituzione eguagli il prezzo relativo dei beni e che il consumatore spenda il suo reddito interamente.
Le condizioni di ottimo rivelano tre informazioni.

  • In primo luogo, il saggio marginale di sostituzione è osservabile in quanto eguaglia il prezzo relativo dei beni, mentre le utilità marginali non lo sono.
  • In secondo luogo, per entrambi i beni il valore soggettivo di un’unità aggiuntiva del bene è pari al suo valore di scambio.
  • Infine, il consumatore non può conseguire ulteriori incrementi di utilità redistribuendo il proprio reddito nell’acquisto dei due beni.

La scelta ottima del consumatore non deve necessariamente soddisfare l’uguaglianza tra rapporto di sostituibilità e prezzo relativo dei beni (si tratta, di fatto, di una condizione sufficiente ma non necessaria).

Infatti, al di là di tutti i casi particolari in cui mancano i requisiti grazie ai quali tale condizione contribuisce ad identificare la scelta ottima, anche consumatori moderati possono fare scelte estreme. In effetti, le scelte degli individui sono spiegate soltanto dal valore marginale dei beni oggetto di scelta, che dipende dai gusti del consumatore, e dal costo marginale degli stessi, che dipende dal mercato.

TEORIA DEL CONSUMO II PARTE

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