Indice
FUNZIONI
Spesso si devono affrontare e descrivere situazioni che fanno riferimento a due o più quantità variabili in determinati insiemi e tali che il valore di una dipenda dal valore assunto dalle altre.
Ad esempio :
¸ Il costo totale di una merce dipende dalla quantità di merce acquistata.
¸ L’area di un quadrato dipende dalla lunghezza del suo lato.
¸ Il montante di un capitale depositato in banca dipende dal tempo di investimento e dal tasso di interesse.
Nei primi due esempi sono presenti due grandezze variabili: una indipendente e l’altra dipendente da questa, ossia il valore della seconda è determinato non appena è noto il valore della prima.
Variabile indipendente (generalmente indicata con x)
Variabile dipendente (generalmente indicata con y)
Si dice che y è funzione di x .
DEFINIZIONE
Dati due insiemi non vuoti A e B si dice funzione di A in B una legge che ad ogni x ∈ A associa uno ed un solo elemento y ∈ B.
Scriveremo
f : A → B oppure y = f(x).
· f(x) indica l’elemento di B immagine di x tramite f .
· x è detto una controimmagine di f(x).
· L’insieme A è detto dominio della funzione.
· L’insieme B è detto codominio della funzione.
· Il simbolo f(A) denota l’insieme delle immagini di f (o immagine di A).
ATTENZIONE.
Non basta una “legge” per definire una funzione, occorre anche assegnare il dominio e il codominio.
La stessa “legge” può definire oppure no una funzione a seconda del dominio e/o codominio in cui è considerata.
Ad esempio :
Altri esempi di funzione :
Nota
Nella definizione di funzione non è richiesto che rimanga invariata la legge con cui f associa ad ogni elemento del dominio la sua immagine; quello che occorre è che ad ogni elemento del dominio corrisponda uno ed un solo elemento del codominio.
La funzione identità
DEFINIZIONE
Una funzione f : A → A si chiama funzione identità se ad ogni elemento di A associa l’elemento stesso, ossia f(x) = x .
Di norma si indica con IdA .
Funzioni iniettive, suriettive, biettive
DEFINIZIONE
Una funzione f : A → B si dice
– suriettiva quando f(A) = B
– iniettiva quando da x1 ≠ x2 segue f(x1) ≠ f(x2)
– biettiva (o biunivoca) se è iniettiva e suriettiva
Alcuni esempi:
Funzioni biettive
Le funzioni biettive rivestono un ruolo particolarmente importante.
Qui ci limitiamo ad evidenziare due proprietà :
1) Permettono di “confrontare” e “contare” gli elementi di due insiemi: A e B hanno lo stesso numero di elementi se e solo se fra A e B è possibile stabilire una funzione biettiva.
Esempio
· L’insieme P = { 0, 2, 4, …, 2n, … } dei numeri pari e l’insieme ℵ = { 0, 1, 2, …, n,… } dei numeri naturali hanno lo stesso numero di elementi (cardinalità) perché fra essi è possibile stabilire una funzione biettiva:
f : → P , f(n) = 2n.
· Fra gli insiemi Q ed ℜ non esiste nessuna funzione biettiva perché | Q | < |ℜ| .
2) Le funzioni biettive ammettono la funzione inversa:
Se f : A → B è una funzione biunivoca, allora si può definire un’altra funzione di B → A, detta funzione inversa della f e indicata con f-1 , che ad ogni y ∈ B associa la sua controimmagine nella f , ossia f-1(y) = x con f(x) = y .
Si osservi che :
Nelle applicazioni economiche spesso si deve fare uso delle funzioni inverse.
Ad esempio qualche volta pensiamo il prezzo p come funzione della quantità q e qualche volta la quantità come funzione del prezzo:
p=g(q) , q=f(p)
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