Cos’è un business plan

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Economia


Indice

Cos’è un business plan

A cosa serve un business plan

Il business plan ha tre funzioni principali:

  • Serve per formalizzare le idee di gestione dell’impresa
  • Serve come strumento di verifica a consuntivo per valutare le performance dell’impresa in un determinato arco temporale
  • Serve per la ricerca e l’ottenimento di finanziamenti

Il business plan, in sostanza, è un documento che serve a delineare il quadro di un’azienda nell’arco di un determinato orizzonte temporale (si va da tre/quattro anni ad un anno) consentendo di fornire una vera e propria “fotografia” della situazione dell’azienda nel suo complesso. Proprio per questo la sua stesura deve essere particolarmente curata ed esaustiva, sia nel contenuto sia nella forma di presentazione: le notizie e le idee in esso contenute devono essere precise e dettagliate, ma al tempo stesso anche innovative ed accattivanti. Chi redige un business plan deve infatti tener presente che l’interlocutore potrebbe leggerne decine ogni settimana, quindi un documento prolisso, lungo e noioso potrebbe disinteressare completamente. Certamente da non sottovalutare è, poi, l’aspetto formale: l’impostazione grafica, la cura del layout di pagina, la forma grammaticale e ortografica, sono tutti aspetti che possono contribuire, anche in maniera determinante, a fornire un quadro positivo o negativo della realtà aziendale.


Scendendo sempre più nell’ambito operativo, è possibile analizzare nello specifico le diverse funzioni del business plan:
1) Il business plan come strumento di pianificazione e gestione di impresa
Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione è che un business plan è un documento che deve sempre essere aggiornato. Esso deve costantemente essere sottoposto a revisione perché lo scenario interno all’azienda, così come le condizioni esterne, possono mutare da un momento all’altro.
Nella sua funzione di pianificazione e gestione di impresa il business plan serve soprattutto per stabilire una linea di orientamento unitaria e coerente con tutti i livelli dell’impresa. Naturalmente, nella stesura del business plan sono avvantaggiate le imprese già avviate, in quanto possono basare le loro analisi su serie storiche ed esperienze ben consolidate; i dati utilizzati provengono da tutte le aree funzionali dell’impresa, il che fa comprendere come esso sia un utilissimo strumento per far emergere i problemi e le idee già in sede di pianificazione strategica.

2) Il business plan come strumento di verifica
La costante opera di verifica e aggiornamento del business plan è il presupposto indispensabile per la verifica dello scostamento tra i risultati attesi e quelli effettivamente raggiunti dall’azienda. In questo senso, sicuramente è fondamentale la sezione del business plan dedicata al piano finanziario: analizzando e misurando gli scostamenti per ciascuna business unit, il management può trarre fondamentali informazioni non solo sul semplice aggiornamento del business plan stesso, ma anche sulle linee operative dell’impresa. Proprio per questi motivi risulta fondamentale fare delle proiezioni il più possibile “realistiche”, in modo da non deludere le aspettative. I possibili finanziatori, infatti, sono sicuramente più convincibili da risultati in linea con le previsioni o addirittura superiori alle previsioni rispetto a risultati distanti dalle performance previste.

3) Il business plan come strumento finanziario
La necessità del reperimento delle risorse finanziarie è forse la necessità più importante che spinge le imprese alla redazione di un business plan. Come già accennato, infatti, esso fornisce una fotografia dell’impresa nel suo complesso sia dal punto di vista organizzativo e gestionale, sia dal punto di vista strategico, consentendo ai potenziali finanziatori di avere un quadro esaustivo delle possibilità di business.
Proprio per questo motivo spesso le aziende si rivolgono a professionisti esterni per la stesura del business plan; infatti, può essere buona norma chiedere consiglio a persone esperte ma comunque in grado di esprimere un giudizio oggettivo, al di fuori dagli interessi dell’azienda. Inoltre un professionista può essere di aiuto per mettere in evidenza gli aspetti più particolari, i problemi che magari all’imprenditore possono sembrare insignificanti, per ridimensionare affermazioni esagerate, per mettere maggiormente in evidenza particolari aspetti a discapito di altri.

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I DESTINATARI DEL BUSINESS PLAN

I principali destinatari di un business plan sono i potenziali finanziatori e investitori dell’azienda.
Come si è accennato in precedenza, infatti, uno dei principali obiettivi di un business plan è la definizione di un quadro preciso e accurato dell’impresa in tutte le sue componenti e business, in modo da reperire fonti di finanziamento.
Bisogna però tenere presente che la redazione di un ottimo business plan da sola non è sufficiente ad ottenere delle risorse. Vi sono, infatti, altri elementi importantissimi, la cui non considerazione porterebbe ad un sicuro insuccesso:

Immagine: si tratta di un fattore fondamentale. L’immagine che l’impresa si è costruita di se negli anni in quanto ad affidabilità, a solvibilità, a correttezza, a capacità del management, sono tutti elementi che i potenziali finanziatori/investitori tengono in grande considerazione.
Valutazione economica: è importante riuscire a dimostrare che i flussi di cassa generati in un certo periodo di T anni coprano almeno l’esborso iniziale.
Garanzie: bisogna considerare il fatto che i finanziatori potenziali possano chiedere delle garanzie che salvaguardino il capitale in caso di insuccesso. Si tratta di pegni, ipoteche, ma anche di fideiussioni.

Impegno di capitale da parte dell’imprenditore: spesso i potenziali finanziatori verificano la parte di capitale impegnata direttamente dall’imprenditore nel progetto. Essi sostengono infatti che un apporto considerevole di capitale da parte dell’imprenditore stesso sia la migliore garanzia del suo impegno e quindi del successo del business.

LA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN

Un business plan è formato da una serie di sezioni, ognuna delle quali è finalizzata all’analisi di un aspetto diverso del business e della società.
Le sezioni sono:
1. L’indice
2. La sintesi preliminare
3. La descrizione generale dell’impresa
4. La descrizione dei prodotti e dei servizi
5. Il piano di marketing
6. Il piano operativo
7. Management e organizzazione
8. Traguardi principali
9. Struttura e capitalizzazione
10. Il piano finanziario
11. Appendici

INDICE
Ogni business plan deve avere un indice, che ha la funzione di richiamare le varie sezioni del documento. In allegato al business plan devono poi essere inseriti tutti quei dati che possono servire alla valutazione del progetto, come il curriculum vitae dei soci, i preventivi d’acquisto, le ricerche di mercato, l’analisi dei profitti potenziali o dei flussi di cassa e così via.

SINTESI PRELIMINARE
La sintesi preliminare ha lo scopo di definire sinteticamente l’idea imprenditoriale che si intende realizzare. Proprio per questo è buona norma preparare la sintesi preliminare solo dopo avere redatto il business plan, perché solo dopo avere studiato e approfondito al meglio l’intera situazione è possibile estrarre una sintesi. Bisogna inoltre tenere presente che la sintesi preliminare è il primo documento letto dai potenziali finanziatori e deve quindi assolutamente attirarne l’attenzione. Deve quindi suscitare interesse, essere scorrevole, interessante, trasmettere importanza, senza però cadere nell‘errore di essere prolissi, stucchevoli o peggio ancora di fornire informazioni non vere e dati
gonfiati.
Molte volte può essere utile concludere la sintesi preliminare con una lettera di accompagnamento dei titolari dell’impresa, allo scopo di fornire una valutazione personale dell’azienda, delle sue radici e del suo futuro.

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DESCRIZIONE GENERALE DELL‘IMPRESA
E’ la sezione con la quale si apre il business plan vero e proprio; essa ha lo scopo di illustrare la natura dell’impresa e descriverne le sue caratteristiche fondamentali.
In pratica, in questa sezione deve emergere, ad esempio, se l’impresa è industriale, di commercializzazione al dettaglio o di servizi, qual è il suo mercato, dove è collocata, cosa offre alla clientela, se è locale o multinazionale, il livello di sviluppo raggiunto. E’ in questa parte del business plan che si spiegano gli obbiettivi da raggiungere, che naturalmente devono essere realistici, realizzabili e al tempo stesso in grado di attrarre l‘attenzione dei potenziali finanziatori.

PRODOTTI E SERVIZI
La descrizione dei prodotti/servizi offerti dall’impresa è importantissima. Si parte dal presupposto, infatti, che un impresa non possa avere successo senza una fama di prodotti/servizi all’altezza. La descrizione deve senz’altro evidenziare:
Caratteristiche fisiche del prodotto, magari includendo opuscoli informativi, disegni fotografie.
Finalità. L’obiettivo è quello di spiegare nel dettaglio le possibilità di impiego.
Attrattive. Si cerca di descrivere ciò che distingue il prodotto dell’impresa da quello deglialtri.
Evoluzione. Può essere utile descrivere i passaggi evolutivi di sviluppo del prodotto soprattutto le possibili evoluzioni future.

PIANO DI MARKETING

APPROFONDISCI: COS’E’ IL PIANO DI MARKETING

Il piano di marketing ha lo scopo di illustrare le strategie dell’impresa e di mettere in relazione i suoi prodotti/servizi con il mercato per individuare le varie opportunità.
Come per le altre sezioni del business plan, occorre stare attenti a fornire un documento appetibile e attrattivo, in modo da “vendere” l’impresa come un’opportunità che porta vantaggi ai potenziali finanziatori.
Un piano di marketing deve assolutamente contenere:
Definizione del mercato e opportunità di inserimento
Concorrenza e fattori endogeni
Strategie di marketing
Ricerca di mercato
Previsioni di vendita
Materiale di supporto

PIANO OPERATIVO

APPROFONDISCI: COS’E’ IL PIANO OPERATIVO

Il piano operativo riguarda le modalità con cui l’impresa intende realizzare i propri prodotti e fornire i propri servizi. Dovranno pertanto essere approfonditi e dipanati i problemi relativi all’ organizzazione del lavoro e del capitale, all’ approvvigionamento delle materie prime, alle tecniche
di produzione, alle politiche da adottare con fornitori e venditori.
Anche in questa sezione bisogna cercare di essere chiari, logici e accurati nella descrizione, senza però usare termini troppo tecnici e incomprensibili.
Alla luce di quanto esposto, quindi, un piano operativo deve indicare:
Come si intende sviluppare il prodotto
Come avviene la produzione
Come sarà offerta l’assistenza tecnica
Quali sono i fattori di influenza

MANAGEMENT E ORGANIZZAZIONE

APPROFONDISCI: MANAGEMENT E ORGANIZZAZIONE

Spesso i potenziali finanziatori valutano le proposte che ricevono non sull’idea o sul prodotto, ma sulle qualità e capacità del team che deve svilupparle.
L’organizzazione può essere definita come l’insieme delle risorse di persone e di mezzi, uniti da rapporti e da interrelazioni. I requisiti che deve possedere l’organizzazione affinché la serie di interrelazioni che la contraddistinguono siano efficienti sono:
avere uno scopo comune e rivolgersi in armonia verso l’obiettivo prefissato;
il numero, il tipo e le caratteristiche di uomini e di mezzi, devono essere stabiliti in funzione dell’obiettivo, in termini di adeguatezza;
è necessario sviluppare una chiara definizione dei compiti e delle competenze, secondo una gerarchia e un insieme di norme per il mantenimento dell’insieme dei rapporti costituiti.
Definire l’organizzazione significa individuare le funzioni svolte dai vari collaboratori con le rispettive responsabilità, individuando la persona giusta per ciascun ruolo. Nel business plan andranno descritte competenze e compiti dei vari collaboratori (di cui si allegheranno i curricula), e l’insieme di regole e procedure dell’impresa. Se necessario, si farà menzione in questa sezione anche delle eventuali assunzioni future, con indicazione dei criteri di selezione, addestramento e retribuzione.

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TRAGUARDI PRINCIPALI

La sezione dedicata ai traguardi principali serve a definire ed individuare le tappe principali dello sviluppo dell’impresa e i relativi tempi previsti.
Naturalmente, anche in questo caso, la sintesi, unita alla chiarezza e alla precisione, sono requisiti indispensabili alla buona riuscita del documento.
Non vanno, comunque, mai tralasciati i seguenti steps:

gli accordi di finanziamento
lo sviluppo del prodotto
l’avvio dei test di mercato e della produzione
l’avvio della vendita del prodotto
il raggiungimento della copertura dell’esborso iniziale
l’ampliamento dell’attività.

STRUTTURA E CAPITALIZZAZIONE
La sezione struttura e capitalizzazione ha lo scopo di descrivere di cosa ha bisogno l’impresa per avviare il progetto o l’attività, oltre che indicare la forma giuridica prescelta e le modalità di capitalizzazione.
Questa sezione del piano può essere strutturata nel modo seguente:
Forma giuridica e modalità di finanziamento
Fabbisogno di capitale. L’imprenditore deve indicare se prevale, per i finanziatori, una partecipazione diretta al capitale d’impresa, magari attraverso azioni, obbligazioni, od obbligazioni convertibili.
Prestiti a termine
Tipologie di azioni

PIANO FINANZIARIO

APPROFONDISCI: IL PIANO FINANZIARIO
La sezione finanziaria del business plan mira a fornire una serie di proiezioni realistiche ed organiche che confermino i risultati finanziari previsti per l’impresa. Infatti, se tali proiezioni vengono effettuate con precisione e accuratezza e sono sostenute da dati convincenti, costituiscono uno dei fattori critici per la valutazione dell’impresa da parte dei potenziali finanziatori. Talvolta può essere utile, vista l’incertezza dell’analisi dei dati finanziari, ipotizzare diverse situazioni finanziarie, basate su ipotesi “prudenti “ o che rispecchino il pieno potenziale dell’impresa. E’ inoltre molto importante sottoporre tali previsioni a delle rivisitazioni periodiche e dove necessario modificarle.
Non bisogna poi dimenticare che la sezione finanziaria del business plan deve essere coerente con le altre. Gli esborsi previsti per le campagne pubblicitarie o per il personale, oltre che nel piano di marketing e in quello operativo devono essere spiegati ed evidenziati anche nel piano finanziario.
Le informazioni che non devono mai mancare in un piano finanziario sono:
La spiegazione delle proiezioni effettuate
Conto Economico preventivo di almeno tre anni ( dati trimestrali per i primi due anni, annuali dal terzo in poi)
Prospetti del flusso di cassa dettagliati
Stato Patrimoniale preventivo per almeno tre esercizi
In particolare, il documento più importante da inserire nel piano finanziario è il bilancio revisionale. Si tratta di uno strumento di controllo e di comunicazione aziendale, di valutazione della realizzabilità e profittabilità del progetto.
Tutti i parametri necessari alla definizione di un piano economico-finanziario derivano dalla contabilità aziendale che permetterà di redigere:
Conto economico
Stato patrimoniale 

APPENDICI
Come ricordato durante la trattazione, in genere l’appendice di un business plan contiene:
A. Curriculum vitae dei dirigenti
B. Analisi della concorrenza
C. Proiezioni delle vendite per mercati e linee di prodotto
D. Analisi dei profitti per linea di prodotto

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