Microeconomia: costo-opportunità e costo marginale. Quesiti risolti

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Ricordiamo che:

  •  Il vero costo di una azione è il suo costo-opportunità.

  •  Il costo medio totale diminuisce quando il costo marginale è inferiore al costo medio totale stesso e cresce nel caso opposto.

  •  Un costo che non dipende dalla quantità prodotta è un costo fisso.

  •  Il profitto è uguale alla differenza tra il ricavo totale e il costo totale.

  • Il costo di una unità addizionale di prodotto è il costo marginale.

Esercizio 1

Vostra zia sta pensando di aprire un negozio di ferramenta. Stima che per affittare il locale e rifornirlo si debbano spendere 500mila euro all’anno. Inoltre, dovrebbe abbandonare il suo lavoro di contabile, che le fa guadagnare 50mila euro all’anno.
a) Definire il costo-opportunità.
b) Qual è il costo-opportunità che vostra zia sostiene per gestire il negozio di ferramenta per un anno? Se vostra zia stimasse di poter fatturare 510mila euro all’anno, dovrebbe aprire il negozio? Spiegate perché.


Soluzione

a)

Il costo-opportunità di qualcosa è ciò cui si deve rinunciare per acquistare questo qualcosa.

b)

Il costo-opportunità annuale per la gestione del negozio è di 550mila euro: 500mila euro per l’affitto del locale completo di tutto e altri 50mila euro cui la zia rinuncia non potendo più svolgere il suo lavoro di contabile. Poiché i ricavi totali (510mila euro) sono inferiori ai costi totali (550 mila euro) alla zia non conviene aprire il negozio.

Esercizio 2

Supponete che la vostra Università vi faccia pagare separatamente le tasse e la retta del pensionato e della mensa.
a)Qual è un esborso richiesto dall’Università che non rappresenta un costo-opportunità?
b)Qual è un costo esplicito dell’Università?
c) Qual è un costo implicito dell’Università?

 

 

Soluzione

a)

La retta del pensionato e della mensa non sono un costo-opportunità, perché i costi dell’abitare e del nutrirsi si sarebbero comunque dovuti sostenere, anche senza frequentare l’Università.
b)

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La tassa di iscrizione è un costo-opportunità esplicito.
c)

Il costo del vostro tempo è un costo-opportunità implicito. Si tratta del salario cui rinunciate per frequentare l’Università anziché svolgere un lavoro nel tempo dello studio.

Esercizio 3

Un pescatore professionista nota la seguente relazione tra la quantità di tempo che dedica all’attività di pesca e la quantità di pescato:

a) Qual è il prodotto marginale per ogni ora trascorsa a pescare?
b) Usate i dati che avete a disposizione per tracciare la funzione di produzione del pescatore.
c) Il pescatore ha un costo fisso (la sua canna) di 10 euro. Il costo-opportunità del suo tempo è di 5 euro all’ora.
Tracciate la curva del costo totale del pescatore. Spiegatene la forma.

Soluzione

a)

Cosa si intende per prodotto marginale?

La produttività marginale, o prodotto marginale di un fattore produttivo, è definibile come l’incremento di produzione (ΔQ) che risulta da aumenti al margine dall’impiego di un certo fattore (Δxi), costante la quantità degli altri.

b)

Funzione di produzione:

c)

L’andamento crescente della curva di costo totale (con il costo totale che cresce più che proporzionalmente rispetto alla quantità prodotta) è speculare a quello della funzione di produzione e si spiega con l’andamento decrescente del prodotto marginale.

Esercizio 4

La Polverone spa produce scope. La tabella illustra la relazione tra numero di addetti e produzione giornaliera.
Completare la tabella calcolando PMg, CT, CMeT e CMg (quali caratteristiche notate in ciò che avete calcolato) sapendo che un addetto costa 100 € al giorno e l’impresa ha costi fissi di 200 €.
In che relazione si trovano prodotto marginale e costo marginale?
In che relazione si trovano costo medio totale e costo marginale?

Soluzione

 

  • Il PMg non è immediatamente decrescente: all’inizio aumenta, poi decresce. Questo può dipendere dal processo produttivo adottato: per esempio, ci vogliono 3 addetti per far funzionare le attrezzature (e il PMg decresce solo a partire dal 4° addetto).
  • Il CMeT prima decresce, poi cresce. La curva che lo rappresenta ha la tipica forma a U.
  •  Il CMg è prima decrescente, poi crescente. Infatti, in determinati processi produttivi, il PMg può essere crescente per le prime unità di fattore impiegate, come avviene in questo caso.
  •  Il PMg prima aumenta e poi, raggiunti i 3 addetti, diminuisce. Di conseguenza, il CMg, che riflette l’andamento del PMg, prima decresce, poi, da 3 addetti, inizia a crescere.
  •  Come avviene tipicamente, quando il CMg è inferiore al CMeT, il CMeT è decrescente, mentre quando il CMg è superiore al CMeT, il CMeT è crescente.
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Esercizio 5

Disponete delle seguenti informazioni su una pizzeria:

a) A quanto ammontano i costi fissi della pizzeria?
b) Costruire una tabella attraverso la quale calcolare il costo marginale per ogni dozzina di pizze usando le informazioni che avete a disposizione sul costo totale. Calcolate anche il costo marginale per dozzina di pizze utilizzando le informazioni che avete a disposizione sui costi variabili. Quale relazione notate tra i due risultati?
Spiegate perché.

Soluzione

a)

Il costo fisso è pari a 300 €. Infatti, anche quando Q=0, CT=300 €, come si vede dalla prima riga della tabella.

b)

Come si vede, il costo marginale è la variazione del costo totale o, indifferentemente, del costo variabile. Ciò è dovuto al fatto che il costo totale non è altro che la somma del costo variabile e del costo fisso e che quest’ultimo non dipende dalla quantità prodotta. Ogni volta che il costo variabile cresce, quindi, il costo totale cresce nella stessa misura. Tale comune misura è il costo marginale.

Esercizio 6

State pensando di aprire un chiosco per vendere limonate. Il costo del chiosco è di 200 euro e gli ingredienti necessari per ogni bicchiere di limonata costano 0.50 euro.
a) Qual è il vostro costo fisso? Quale il costo variabile per ogni litro di limonata?
b) Costruire una tabella nella quale vengano elencati il costo medio totale, il costo totale e il costo marginale per una produzione compresa tra 0 e 40 litri di limonata (in un litro ci stanno 4 bicchieri). Disegnare le tre curve.

Soluzione

Il costo fisso è di 200 euro. Il costo variabile è di 2 euro per litro di limonata.

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Esercizio 7

Il bar salutista da Aldo ha la seguente scheda di costo:

a) Calcolate il costo medio variabile, il costo medio totale e il costo marginale per ogni quantità.
b) Tracciate le tre curve. Quale relazione riscontrate tra la curva del costo marginale e quella di costo medio totale?
Quale tra la curva di costo marginale e quella di costo medio variabile? Spiegate perché.

Soluzione

a)

b)
La curva del costo marginale sta sotto la curva del costo totale medio per tutti i livelli di output inferiori a 4 che è la dimensione efficiente), poiché in quel tratto il costo totale medio è decrescente. La curva del costo marginale sta sopra la curva del costo totale medio per tutti i livelli di output superiori a 4, poiché in quel tratto il costo totale medio è crescente. La curva del costo marginale sta sempre sopra alla curva di costo variabile medio poiché, in questo esercizio, il prodotto marginale del lavoro è sempre decrescente (il costo marginale è sempre crescente).

 

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